FOUR KNIGHTS (1984)
(testo Nino Colaianni / musica Roberto Fuiano)

When the old king told, tears were in his eyes,
the knights moved to recover the wisdom lost in war.
The Evil wings were flying on the path
to create deceits on the warriors way.
The Knight with the red armour was searching for the strength lost
in the time with blindness in the struggles.
And the Evil hidden there in abyss form captured him
however much he tried and tried he didn’t know how to go up.
The Knight with the green armour was searching for the courage
lost in the vanity of easy wins.
And the Evil hidden there as a dwarf blocked him the road,
laughed the knight, but he was blinded by a handful of humid ground.
The Knight with the white armour was searching for the goodness
lost in the cruel wars for the possessions.
And the Evil hidden there as a beggar shivering
implored him, he cried and so the knight gave him his mantle.
“It’s not enough,” cried the beggar “don’t you see, I’m a poor, poor man!”
Then the Knight took the more warm dress from the pocket of his saddle
and silver coins from his purse, he offered this all gently to the man
that flied away screaming and shouting revealing so the witchcraft rout.
The Knight with the gold armour was searching for the love lost
deep inside in the hardened heart of boundless pride.
And the Evil hidden there as a maiden full of grace
swore to love him and with charming arts tried to possess him, but he failed again.
He also was the winner and he met the other knight.
On the way home they find the Green Knight and he told them about his venture,
and so all three helped the Red Knight to come out from the wicked chasm.
Perhaps no strength, perhaps nor courage, but love and goodness undid the Evil plans.
When the old King told, tears were in his eyes.

I quattro Cavalieri

Quando il vecchio Re parlò, vi erano lacrime nei suoi occhi,
i cavalieri mossero per ritrovare la saggezza persa nella guerra.
La ali del Male volavano sul sentiero
per creare insidie sulla strada percorsa dai guerrieri.
Il Cavaliere con l’armatura rossa cercava la forza persa
nel tempo, con cecità, nelle battaglie
e il Male, nascosto lì, sotto forma di una voragine lo catturò
e per quanto tentasse e tentasse egli non ne seppe uscire.
Il Cavaliere con l’armatura verde cercava il coraggio
perso nella vanità di facili vittorie.
E il Male, nascosto lì, sotto le vesti di un nano, gli bloccò la strada,
rise il Cavaliere, ma fu accecato da una manciata di umida terra.
Il Cavaliere dall’armatura bianca cercava la bontà
persa nelle guerre crudeli per i possedimenti.
E il Male, nascosto lì, sotto le vesti di un mendico tremante,
lo implorò, pianse, e così il cavaliere gli dette il suo mantello.
“non basta” pianse il mendicante “non vedi che sono un povero uomo!”
Allora il Cavaliere tolse dalle sacche della sua sella l’abito più caldo
e monete d’argento dalla sua borsa. Tutto questo porse gentilmente all’uomo
che fuggì via gridando e lamentandosi, rivelando così la sconfitta del maleficio.
Il Cavaliere dall’armatura dorata cercava l’amore perso
nel profondo del cuore indurito dall’orgoglio smisurato.
E il Male, nascosto lì, sotto forma di una fanciulla piena di grazia
giurò di amarlo, con arti seducenti cercò di averlo, ma fallì ancora.
Anch’egli aveva vinto e s’incontrò con l’altro cavaliere.
Sulla strada del ritorno trovarono il Cavaliere Verde che raccontò loro la sua avventura,
e così, tutti e tre aiutarono il Cavaliere Rosso a venire fuori dalla vergogna stregata.
Forse non la forza, e forse neanche il coraggio, ma l’amore e la bontà disfecero i piani del Male.
Quando il vecchio Re parlò, vi erano lacrime nei suoi occhi.