Il Maelström

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THE ROVER (1985)
(Fabrizio Cillo)

I am the rover, my bed is the grass
my hat is the blue sky, my joy a full glass
whenever my eyes see a red velvet rose
I dream the cheeks colour of the lass I have lost.
I’m by the lake shore, my feet are all wet
I follow the flowing of water that singing
oh, now I remember, the song was the same
a black rainy day said, tomorrow I will leave you, goodbye.
But I am the rover, dear sirs I don’t care
for me love is winged, and now has flight away
if I was a child tears would furrow my face
but know that our fortune is that we however forget.
One morn at the well, fresh sound for my ear
I looked in the mirror, to me spoke a sparrow:
“Let’s go across the channel, the waves will lull us
we run back the twittering and ever in a nest we shall rest”.
So now with my new friend I can dream again
nobody can say me “You are a sad man”
nobody can see me thinking of her
the clouds carry me far the shadows of memories.
Yes, I am the rover, my bed is the grass
my hat is the blue sky, my joy a full glass
if I was a child tears will furrow my face
but know that our fortune is that we however forget.

Il vagabondo

Io sono un vagabondo, il mio letto è la pianta
il mio cappello è il cielo azzurro, un bicchiere pieno la mia gioia
sempre i miei occhi guardano una rosa rossa vellutata
sogno il colore delle guance dell’innamorata che ho perso.
Sono sulla riva di un lago, i miei piedi tutti bagnati
seguo il fluire dell’acqua che canta
oh, ora ricordo, la canzone era la stessa
una giornata nera e piovosa mi disse che domani ti avrei lasciato, addio.
Ma io sono un vagabondo, cari signori, non m’importa
per me l’amore è alato, ed ora è volato via
se fossi un bambino lacrime solcherebbero il mio volto
ma so che la nostra fortuna è che comunque dimentichiamo.
Un mattino alla fonte, fresco suono per il mio udito
guardai nello specchio, mi parlò un passero:
“Attraversiamo il Canale, le onde ci culleranno
corriamo indietro seguendo il cinguettio e sempre avremo una dimora”. .
Così ora con questo mio nuovo amico posso nuovamente sognare
nessuno può dirmi che sono un uomo triste
nessuno può vedermi pensare a lei
le nuvole mi portano lontano alle ombre dei ricordi.
Sì, sono un vagabondo, il mio letto è la pianta
il mio cappello è il cielo azzurro, un bicchiere pieno la mia gioia
se io fossi un bambino lacrime solcherebbero il mio volto
ma so che la nostra fortuna è che comunque dimentichiamo.

 
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